Ho deciso di scrivere questo testo perché da diciotto anni soffro di Ipertensione Arteriosa Polmonare, una malattia rara e progressiva, che mi ha portato a dover affrontare diversi momenti critici nel corso della malattia, non è mai stato facile decidere quali percorsi di cura effettuare, specialmente appena si apprende di avere la malattia, così con questo testo credo di poter aiutare a confrontarsi con diversi metodi e possibilità per migliorare il proprio stato di salute.
Nel mio caso l’Ipertensione Polmonare è idiopatica, ovvero la medicina non sa riconoscere la causa della malattia. Non è neppure famigliare, cioè non ho il gene BMPR2 nel DNA, quindi non si è trasmessa da padre in figlia, e siccome non sono stati classificati ancora tutti i geni potenzialmente responsabili, per il momento la mia ipertensione polmonare non risulta genetica.
Nel frattempo mi è capitato di leggere un libro che si chiama “SuperGeni” dei dottori Rudolph Tanzi e Deepak Chopra, il primo genetista di fama internazionale e professore di Neurologia a Harvard e il secondo uno stimato endocrinologo che ha ricevuto nel 1998 il premio Ig Nobel per la fisica (IG Nobel Prize), per la sua personalissima interpretazione della fisica quantistica.
Questo libro mi ha incuriosito molto, perché descrive il DNA come un elemento non immutabile, sfatando il mito per cui i geni determinerebbero il nostro destino: il «comportamento» del gene può essere modificato. Dai nostri genitori ereditiamo il 5% dei geni: ogni giorno possiamo fare la differenza con il nostro stile di vita, controllando fisicamente certi geni e le loro attività. Questo per me significa che ho tutto il potenziale per poter migliorare, qualora il mio problema fosse di tipo genetico.
Mi rivolgo in questo sito principalmente ai molti che sfortunatamente soffrono della mia stessa malattia, pensando che informare sul mio percorso e scelte fatte possa essere utile: forse sapere che una paziente è riuscita ad ottenere rispettosi traguardi potrebbe essere uno stimolo ad approfondire alcuni metodi, a continuare un percorso di terapia già intrapresa oppure a rivolgersi ad una struttura medica.
Nella mia esperienza, oltre a ricevere ottimi consigli medici dall’equipe che mi segue, ho capito che devo cercare ulteriori risposte da me, sicura ormai che in questo modo riesco non solo ad affrontare meglio la malattia ma anche a scoprire lati importanti di me stessa e persino ipotizzare una via di uscita.
Vorrei far conoscere le differenti soluzioni che adotto, perché non credo che ne esista solo una; sono convinta che ad aiutarmi sia stato l’insieme delle possibilità che mi sono data.
Considerato che l’ipertensione polmonare è una malattia degenerativa, cerco in tutti i modi e con tutti i mezzi di dare il mio apporto per trovare soluzioni.